BLOGGER TEMPLATES - TWITTER BACKGROUNDS »

In questi tempi, dove le scelte sono state fatte, dove si aspetta il risultato del dado lanciato;In questi giorni di attesa estenuante, esiste solo una possibilità: resistere.Resistere all'uomo, all'ingranaggio che schiaccia fra i suoi denti, alla solitudine.Resistere e trovare la forza in se, curarla, accrescerla.Siamo un esercito che cerca di sopravvivere, per arrivare alla battaglia.Perche' increduli di fronte al dado ormai tratto vediamo tanti soccombere, arrendersi, perdersi...Perche' chi resiste ha deciso di farlo da solo...ma noi NO.Noi siamo in piedi contro il vento minaccioso dei vincitori, pochi svelati consapevoli che altri possano alzarsi o rialzarsi e allora per tutti coloro che resistono...per coloro che decideranno per il Coraggio, per coloro che sentono di non volersi perdere e per coloro che ci troveranno per la loro strada Eccoci.

Tutti Noi. La Resistenza. Una traccia nella sabbia che ci aiuti a percorrere questi giorni fino al momento che aspettiamo e per cui siamo nati.

lunedì 10 maggio 2010

Luoghi comuni, miti da sfatare e tabu...

In questo mio lungo percorso sulla Terra, cercando un'identita', trovandola, cercando altri come me...mi sono spesso, e ripeto spesso ritrovata a vedere altri Erranti in fuga, rinnegarsi, o meglio relegarsi in vite che non sentivano, e nemmeno piu' facili da vivere eh...perche', ammettiamolo e' piu' difficile fare finta di essere cio' che non si e'.
Ad esempio un umano.
Ed almeno in parte uno Straniero (esule, errante, starseed etc) non lo e'.
Perche' la fuga?

Una premessa:
parte dei miei compiti e' quello di cercare altri, di dare supporto e aiuto, naturalmente scambio.
Ognuno di noi non e' a livelli "superiori" piu' o meno di altri, abbiamo specificita', siamo stati "tirati su" ognuno per qualcosa ed in quel qualcosa...siamo preparati.
Fors'anche perche' gia' lo abbiamo fatto, in "passato"...
Tornando a noi, prima di chiudere la premessa di cui dicevo...ecco la cosa contro cui mi sono scontrata e' stata appunto la fuga, il ritrattare con se stessi il proprio essere, la propria identita', il sentire di una vita e da una vita...tutto per...

Paura?
Dovuta a cosa?
Rileggete il titolo...

Fissazione di molti e' l'assoluta solitudine.
Anche io pensavo che questo percorso andasse fatto in stoica solitudine, senza scambio, senza compagnia tra simili e sempre come guerrieri che si bastan da soli...
Ma questo e' vero?
...

Discernimento delle notizie, allontanarsi dal "sentire" e arrivo della confusione...
Le notizie che circolano su di noi non sono tantissime e spesso ripetitive.
Tantissimi siti, anche di un certo spessore o presunto tale riportano incollati testi che si ritrovano dappertutto...
e accanto a cio', dove gia' nasce una certa titubanza...ci sono coloro che millantano...e seminano notizie contradditorie con quel senso del "verbo assoluto" sullo Starseed da assumere e non contraddire.
Canalizzazioni...luce...ascensione...metodi "da fare una sola volta"...e se non funzionasse?
e se io non ho nessun essere che comunica con me?
Se non vedo la luce o addirittura...mi da' fastidio?
Ma di che luce stiamo parlando eh ?

E la solitudine...ce la imponiamo con la scusa che essa ci renderà forti...e ci barrichiamo in alte mura: "che nessuno entri".
Rimangono fuori tutti...primi fra tutti i volti amici, alleati...
La solitudine imposta insieme al silenzio sul nostro essere..sulle nostre sensazioni...
imposte..da noi per primi...chiamati pazzi dal mondo speriamo di continuare silenziosi...come se potessero dimenticare...come se potessimo noi per primi dimenticare una realtà che in fondo...fa male..a tutti...come se questo nostro essere possa morire se non diamo la possibilità di parlare..di essere ascoltato...come se da questa morte usciremo vincitori...sollevati...puliti..e pronti per vivere in questo mondo...
vivere...
se volete chiamarlo così...
come se , davvero, la questione sia solo il "far morire" quella parte fastidiosa...che ci fa pensare...che ci fa soffrire...che ci fa essere vivi...
il primo..primissimo tabù che andrebbe superato...questo.
questa solitudine auto imposta...che ci rende debolil, dispersi...
quindi inutili...
poi...viene il silenzio...il silenzio su di noi...
A che cosa serve?

Chi ha superato certi ostacoli non trema piu' di fronte a niente, e' forte, sicuro/a, saggio e la vita diviene una passeggiata...
Ma davvero davvero?
O forse un inciampino lo han tutti?
Riflettiamoci...

Riflettiamo sulla non perfezione del tutto...

La Missione (Prima Parte)

Prima di farci confondere le idee dalle tante letture che si trovano in giro...

La missione.
Ricordare.
Senza fretta.
Il ricordo non vuole dire ristabilire una o piu' vite passate qui e ora, ma vuole dire riconoscere chi siamo.
Chi siamo Noi e Uno.
Vuole dire fare cadere il Velo.
Credere in noi stessi e nei nostri ricordi, seppur fugaci, sbriciolati, vaghi, incomprensibili.
Non e' necessario ricostruire un puzzle completo.
E' necessario accettare che i ricordi esistono.
Ecco cosa significa ricordare.
Attraverso il ricordo si ristabilisce l'identita' perduta nel passaggio a questa densita'.
Non ricordermo il nostro nome, ma avremo la certezza che le nostre sensazioni sono reali, piu' realidi cio' che abbiamo intorno e che non abbiamo mai sentito appartenerci.
Con questo voglio che sia chiaro che alcuni ricorderanno tutto, altri in parte, altri ancora frammenti o solo sensazioni.
Non importa quanto si ricorda, importante e' riconoscere il ricordo come memoria sepolta.

La missione.
Riconoscersi.
Attraverso il ricordo e l'accettazione di se' stessi emergono le peculiarita', i talenti, quelle cose per le quali "sembriamo nati".
Abilita' che si accendono all'improvviso e che sappiamo come gestire.
Come se il nostro cervello o le nostre mani, le nostre gambe sapessero esattamente cosa fare, come pensare.
Noi eravamo "quello"...noi siamo cio' che sappiamo fare.
I nostri stessi strumenti sono un altro modo per identificarci.
Insieme alla riscoperta delle nostre capacita' (ed ognuno avra' le sue!)dovremo capire che il nostro corpo deve adattarsi a noi e ai nostri strumenti/capacita'.
Inutile forzare il contrario sara' solo controproducente e fara' perdere tempo.
Dobbiamo curare noi stessi perche' un organismo/macchina che si inceppa, si ammala o e' debole o fragile non potra' servirci fino ahce siamo in questa densita', ci muoviamo con il corpo e dobbiamo averne cura e rispetto.
Questa sembrerebbe una delle parti meno difficili vero???
Dopo una vita di dipendenze di vario tipo voglio veder quanto e' stato o sara' facile per voi, come non lo e' stato per me...
Questo collega a...

La missione
La paura...
Si, certo che anche questo fa parte della missione.
Cosa crediamo sia, la missione?
Risolvere karma e quotidianita'....e...
Umanita' deleteria, imparare la compassione e la saggezza.
No, non dobbiamo diventare santi.
Ci arrabbieremo sempre, ma dipende dal modo in cui esprimiamo il tutto.
La paura, regina di tutti i sentimenti negativi e tossici fara' sempre parte di noi, ma un conto e' dipenderne ed un altro e' vederla in faccia e sorriderle, con amore...
Non dico altro...

La missione...
Fine prima parte, buon viaggio...