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In questi tempi, dove le scelte sono state fatte, dove si aspetta il risultato del dado lanciato;In questi giorni di attesa estenuante, esiste solo una possibilità: resistere.Resistere all'uomo, all'ingranaggio che schiaccia fra i suoi denti, alla solitudine.Resistere e trovare la forza in se, curarla, accrescerla.Siamo un esercito che cerca di sopravvivere, per arrivare alla battaglia.Perche' increduli di fronte al dado ormai tratto vediamo tanti soccombere, arrendersi, perdersi...Perche' chi resiste ha deciso di farlo da solo...ma noi NO.Noi siamo in piedi contro il vento minaccioso dei vincitori, pochi svelati consapevoli che altri possano alzarsi o rialzarsi e allora per tutti coloro che resistono...per coloro che decideranno per il Coraggio, per coloro che sentono di non volersi perdere e per coloro che ci troveranno per la loro strada Eccoci.

Tutti Noi. La Resistenza. Una traccia nella sabbia che ci aiuti a percorrere questi giorni fino al momento che aspettiamo e per cui siamo nati.

lunedì 10 maggio 2010

La Missione (Prima Parte)

Prima di farci confondere le idee dalle tante letture che si trovano in giro...

La missione.
Ricordare.
Senza fretta.
Il ricordo non vuole dire ristabilire una o piu' vite passate qui e ora, ma vuole dire riconoscere chi siamo.
Chi siamo Noi e Uno.
Vuole dire fare cadere il Velo.
Credere in noi stessi e nei nostri ricordi, seppur fugaci, sbriciolati, vaghi, incomprensibili.
Non e' necessario ricostruire un puzzle completo.
E' necessario accettare che i ricordi esistono.
Ecco cosa significa ricordare.
Attraverso il ricordo si ristabilisce l'identita' perduta nel passaggio a questa densita'.
Non ricordermo il nostro nome, ma avremo la certezza che le nostre sensazioni sono reali, piu' realidi cio' che abbiamo intorno e che non abbiamo mai sentito appartenerci.
Con questo voglio che sia chiaro che alcuni ricorderanno tutto, altri in parte, altri ancora frammenti o solo sensazioni.
Non importa quanto si ricorda, importante e' riconoscere il ricordo come memoria sepolta.

La missione.
Riconoscersi.
Attraverso il ricordo e l'accettazione di se' stessi emergono le peculiarita', i talenti, quelle cose per le quali "sembriamo nati".
Abilita' che si accendono all'improvviso e che sappiamo come gestire.
Come se il nostro cervello o le nostre mani, le nostre gambe sapessero esattamente cosa fare, come pensare.
Noi eravamo "quello"...noi siamo cio' che sappiamo fare.
I nostri stessi strumenti sono un altro modo per identificarci.
Insieme alla riscoperta delle nostre capacita' (ed ognuno avra' le sue!)dovremo capire che il nostro corpo deve adattarsi a noi e ai nostri strumenti/capacita'.
Inutile forzare il contrario sara' solo controproducente e fara' perdere tempo.
Dobbiamo curare noi stessi perche' un organismo/macchina che si inceppa, si ammala o e' debole o fragile non potra' servirci fino ahce siamo in questa densita', ci muoviamo con il corpo e dobbiamo averne cura e rispetto.
Questa sembrerebbe una delle parti meno difficili vero???
Dopo una vita di dipendenze di vario tipo voglio veder quanto e' stato o sara' facile per voi, come non lo e' stato per me...
Questo collega a...

La missione
La paura...
Si, certo che anche questo fa parte della missione.
Cosa crediamo sia, la missione?
Risolvere karma e quotidianita'....e...
Umanita' deleteria, imparare la compassione e la saggezza.
No, non dobbiamo diventare santi.
Ci arrabbieremo sempre, ma dipende dal modo in cui esprimiamo il tutto.
La paura, regina di tutti i sentimenti negativi e tossici fara' sempre parte di noi, ma un conto e' dipenderne ed un altro e' vederla in faccia e sorriderle, con amore...
Non dico altro...

La missione...
Fine prima parte, buon viaggio...

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